Come smascherare chi non dice la verità? Beh in realtà non lo so, non sono mica Nostradamus… Però so distinguere un bugiardo che non vuole comprare da un povero che non può comprare.
Funziona pressappoco così:  il bugiardo che vuole declinare la tua offerta d’acquisto ti dirà: “eh, non ho soldi…” chi ti dice di non avere soldi sta mentendo! Ammettilo che l’hai usata anche tu questa scusa. Magari con il mendicante, oppure col venditore di rose; magari l’hai usata anche da Foot Locker! Quando compri un bel paio di scarpine nuove e ti propongono lo spray per pulire quelle scarpine nuove. E prontamente ribatti: “eh no guarda, non ho soldi… Anche se ho appena speso 200 euro per un paio di scarpe, quindi di spray me ne potrei comprare 48, proprio non ce la faccio…”
Oppure col venditore di rose: “no guarda, questa sera non ho proprio soldi…” e ti potresti comprare tutto il mazzo, magari anche il vivaio.

Il povero, al contrario, ti dirà: “eh guarda è un periodo un po’ complicato…” Quella è una persona che materialmente non può comprare da te poiché a corto di denari.
Come mai ne sono così sicuro? Perché nessuna mente pensante riuscirà a vincere imbarazzo di dichiarare la propria indigenza.
Spieghiamo meglio; la società moderna ci impone dei canoni precisi. Dobbiamo essere belli, forti e soprattutto ricchi. O almeno sufficientemente in grado di provvedere al nostro fabbisogno economico.
Quindi lo spauracchio dell’indigenza ci avvilisce, ci imbarazza. Non ci sentiamo a nostro agio nell’ammettere serenamente di essere sul lastrico.
Questa eventualità ci provocherebbe uno stato d’ansia poco piacevole; ci farebbe andare contro al principio della “riprova sociale” di cui parla Robert Cialdini nel suo libro “Le armi della persuasione”.
La riprova sociale è quel principio secondo cui se un’attività, un atteggiamento, una tendenza è condivisa da altre persone, allora ci sentiamo giustificati o obbligati a condividerla a nostra volta.
Ci sentiamo al sicuro per il solo fatto di non essere da soli.
Se quindi le persone attorno a noi rispettano uno degli ideali che la società impone, il benessere economico appunto, allo stesso modo ci sentiamo convinti di doverlo rispettare a nostra volta.
Pertanto sarebbe assolutamente riprovevole schierarsi dalla parte opposta, ammettendo la propria povertà.
E sebbene ad alcuni piaccia andare controcorrente, “uscendo dalla massa” il fatto di non riuscire a provvedere economicamente a sé stessi continuerà a provocare, nel 90% degli individui, sensazioni sgradevoli ed imbarazzanti.

Quindi, ricapitolando: Se una cosa non te la puoi permettere dirai che non ti interessa, dirai che un momento difficile, dirai che hai altre priorità, dirai un sacco di cose, ma non ammetterai mai pacificamente di essere senza soldi.
Chi ammettere di essere senza soldi, invece, ne ha “che versa”.

Fabrizio Musso

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