Sono talmente stressato che il fine settimana non mi basta per riprendere le forze, non riesco più a riposarmi”.

Di la verità, quante volte ti è capitato di pronunciare frasi come questa e di sentirti totalmente demotivato e privo di energia? Forse potresti far parte della schiera di lavoratori che patiscono lo “stress lavorativo”, al punto da soffrire della latente e a volte mascherata sindrome da burn-out?

 Una spersonalizzazione e riduzione delle capacità in ambito lavorativo, una forma di esaurimento che oggi viene considerata quasi come una “normale” condizione del lavoro moderno.

Oggi questo malessere non colpisce solo le cosiddette “helping professions” ma è diffuso e trasversale: interessa infatti donne e uomini di tutte le età, appartenenti ai più diversi profili lavorativi.

Conosci le cause del burn-out?

Sappi che è possibile riconoscerne i sintomi e intraprendere un percorso formativo per andare alla ricerca di strategie che permettano di uscire da questa condizione.

Esistono delle cause soggettive in cui potresti riconoscerti: la prima forma di burn-out colpisce soprattutto le persone che nel loro mestiere hanno a che fare con i “problemi degli altri”: infermieri, amministratori, dirigenti d’azienda, avvocati, capi reparto  ma anche artigiani o meccanici; in questi casi lo stress nasce dal coinvolgimento nella relazione. 

Infatti, quando, per carattere, per il tipo di lavoro o per scarsa conoscenza di te stesso non riesci a gestire l’empatia e a porre

il giusto distacco, avviene un’identificazione con i problemi dell’altro, ciò causa un carico eccessivo di stress.

Il burn-out  rappresenta un vero e proprio logorio e se lo subisci, ti sentirai infatti prosciugato delle tue energie.

Cause oggettive: il fenomeno oggi è imputabile soprattutto alle caratteristiche dell’attuale mondo del lavoro di cui anche tu fai parte e dai moderni stili di vita: l’ansia da prestazione è infatti un fenomeno tipico della società in cui viviamo, lo sai bene: ti scontri spesso con una realtà lavorativa che non è quella desiderata? O con dinamiche e condizioni di lavoro che sacrificano il tuo lato umano, a favore di una logica prettamente economica? Questo ti può generare un forte stress di cui, spesso ti accorgi tardi e che ti porta a volte a decisioni improvvise e non razionali, come un possibile auto-licenziamento, assenteismo o disturbi del comportamento che potrebbero causare l’allontanamento della tua persona da parte dei superiori.

Tra le cause oggettive del burn-out, determinate da condizioni e dinamiche di lavoro si possiamo trovare:

  1. scarsa retribuzione
  2. ore straordinarie (mal retribuite o gratuite)
  3. mancanza di tutele e incentivi
  4. ambiente esterno stressante (come avviene, ad esempio, in caso di luci e musica costante all’interno di molti negozi della grande distribuzione)
  5. competizione
  6. incomunicabilità tra reparti e tra ruoli
  7. gratificazioni insufficienti
  8. dinamiche di mobbing (persecuzione psicologica)

Ne stai vivendo una? Due? Tutte? Ritaglia del tempo per te e inizia a riflettere sul tuo benessere lavorativo…

Inoltre, per un’approfondita analisi delle cause oggettive del burn-out non dimenticare che oggi la capacità di lavorare sotto stress è uno dei requisiti che spesso viene richiesto nei colloqui di lavoro.

Questo, oltre alla natura organizzativa delle aziende spesso orientata al solo profitto, ti richiede un forte impegno, tempo ed energie, anche a scapito della tua vita privata e spesso, in cambio di gratificazioni minime o nulle. Quando non riesci più a gestire tutto questo stress avviene una sorta di cortocircuito, un esaurimento, che si manifesta con alcuni sintomi tipici della sindrome da burn-out.

Ti illustro ora quali sono:

  1. alta resistenza ad andare al lavoro ogni giorno
  2. sensazione di fallimento
  3. rabbia e risentimento
  4. senso di colpa e disistima
  5. scoraggiamento, indifferenza, cinismo
  6. isolamento
  7. senso di stanchezza tutto il giorno
  8. difficoltà di concentrazione
  9. problemi di insonnia
  10. malattie da dipendenza di tutti i tipi (alcool, farmaci, droghe, mania del gioco, del cibo)
  11. mal di testa e disturbi gastrointestinali
  12. conflitti con i colleghi
  13. alto assenteismo

Stai vivendo una di queste tre fasi?

Esaurimento emotivo e nervoso, caratterizzato da una sensazione di impotenza, ti senti svuotato dal lavoro?

In risposta al malessere tendi ad assumere atteggiamenti cinici, distaccati o aggressivi sul lavoro e verso i problemi degli altri?

Depressione o apatia cronaca: ti si senti inadeguato, incapace ed iniziano retro-pensieri negativi e rancorosi nei confronti di te stesso?

Per riconoscere la sindrome da burn-out  ho realizzato un breve test attraverso il quale, rispondendo a poche e semplici domande puoi ottenere un punteggio che indica se sei o meno soggetto a questo malessere.

Il burn-out dovrebbe venire affrontato, ad un primo livello, con la prevenzione; tuttavia le condizioni intrinseche e alcune distorsioni su cui si basa l’attuale modello organizzativo del lavoro non permettono di ottenere efficaci risultati in questo senso.

Un intervento preventivo, infatti, è quello che dovrebbe venire adottato dalla tua azienda e dalle organizzazioni, nell’ottica di una nuova cultura del lavoro.

Nel 2015 ho conosciuto Maura, dirigente di un’importante industria tessile, il suo lavoro la portava spesso fuori sede, non sempre riusciva a rispettare gli orari di lavoro e spesso faceva straordinari per riuscire a colmare tutti gli incarichi quotidiani. Ci siamo conosciute perché Maura riteneva di non essere più in grado di gestire le relazioni con i suoi colleghi, si sentiva sempre nervosa e non efficace nella comunicazione con i dipendenti; mi ha contattata per iniziare un percorso formativo che le permettesse di ritrovare un benessere lavorativo, ho progettato così per lei un percorso di prevenzione dalla sindrome di burn-out. Dopo poche settimane si è resa conto che il poter dialogare con un professionista esterno all’azienda e che dunque non fosse emotivamente coinvolto le apportava del benessere, poteva raccontare ed analizzare con un nuovo sguardo le dinamiche che avvenivano all’interno della sua azienda, mettendo in campo nuove strategie per “ritrovare l’equilibrio mentale momentaneamente perso”. In poco tempo Maura ha riacquisito fiducia in se stessa, ha nuovamente trovato lo stimolo che le permettesse di dirigere la sua azienda senza ansia e angoscia, nel 20016 ha ottenuto il premio per il maggior numero di vendite sul mercato della provincia in cui è ubicata l’azienda. Ciò che ha convinto Maura ad iniziare il percorso con me è stato il fatto che non le vendessi “aria fritta” o il solito corso molto teorico e poco pratico; l’ho affiancata in azienda, ho redatto un’analisi dei bisogni tra i suoi dipendenti, ho proposto dei colloqui prima, dopo e in itinere e delle formazioni su tematiche molto importanti quali la comunicazione e la motivazione per essere poi coinvolta in un secondo momento anche nella parte delle risorse umane nella selezione del personale.

Le tre strategie che si dovrebbero mettere in atto in ogni contesto lavorativo e dunque tendenzialmente anche nel tuo:

  1. presenza di una figura di sostegno(formatore) negli uffici
  1. incentivare  corsi e aggiornamenti non solo per le competenze, ma anche per la crescita personale
  2. nuovi modelli di selezione del personale che tengano presente anche gli aspetti psicologici ed emotivi, individuando i soggetti “a rischio burn-out”. Maggiore capacità di scelta delle risorse umane per individuare le persone giuste per il ruolo giusto

Un secondo e fondamentale livello per affrontare il burnout, è quello personale.

L’aiuto maggiore arriva certamente dall’intervento da parte di un professionista specializzato in materia che

ti sappia ascoltare e fornire le corrette strategie comportamentali e cognitive, per superare lo stress che si sta vivendo.

Se ti sei riconosciuto nei sintomi della sindrome da burn-out, descritti nell’articolo, per eliminare ogni dubbio e scoprire se ne sei affetto, ti propongo di ricevere gratuitamente il test sulla prevenzione da Burn-Out scrivendo una mail con oggetto: Sindrome da Burn Out al seguente indirizzo: costanza.gallina@gmail.com.

Verrai ricontattato successivamente per un colloquio gratuito di presentazione del percorso formativo e di elaborazione dei questionario compilato.

Dott.ssa Costanza Gallina

La Dott.ssa Gallina dopo la Laurea in Pedagogia e esperienze di vita professionale in Germania e Inghilterra, oggi si dedica alla formazione degli adulti su temi di comunicazione , collabora con l’Ente di Formazione ENAIP (Ente Nazionale Acli Istruzione Professionale).

Ha maturato competenze nella formazione seguendo, in qualità di assistente, Emanuela Truzzi. in diverse realtà aziendali. Collabora con Eagle-Strategie Commerciali e ResForma per percorsi di formazione finanziata.

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