Siamo sempre a lamentarci… Oggi ti racconto un nuovo aneddoto sulle lamentele che mi è successo pochi giorni fa.
Mi trovo al ristorante, tanto per cambiare. Chiedo al Caposala se dalla cucina stia uscendo qualcosa visto sto aspettando da tre quarti d’ora. Il Caposala si premura di verificare immediatamente e dare una risposta alla mia richiesta dimostrandosi  molto solerte nel suo lavoro. Dopo pochi minuti ecco arrivare il mio piatto, finalmente!
Il Caposala mi raggiunge al tavolo per scusarsi pubblicamente del ritardo con me ed i miei ospiti, dicendosi seriamente mortificato per l’accaduto.
Sicuramente, la possibilità di accumulare ritardo, è qualcosa che può capitare all’interno di un ristorante e mi preoccupo subito di metterlo al corrente che non fossi affatto indispettito.
Purtroppo il Caposala non sembra essere soddisfatto del mio “perdono” e decide di avviare la sua discesa verso il baratro…
Inizia a raccontarmi dei problemi che ci sono stati nella preparazione del piatto, prosegue dicendomi che spesso arrivano tardi piatti perché il cuoco è lento perché ha poca voglia di lavorare ed è inesperto.
Poi c’è il problema delle recensioni negative su TripAdvisor da parte dei clienti; inizia un’aspra critica verso chi usa in modo improprio TripAdvisor, sparando giudizi immeritati. Il monologo prosegue con un paio di aneddoti relativi (ancora) alle recensioni negative. Si lamenta di come certe persone siano tanto crudeli da parlare male di lui e del suo lavoro.
Nel frattempo io sto cercando di mangiare il mio piatto nonostante la litania di sottofondo.
Il caposala pensa di aver trovato un amico con cui confidarsi e quindi va avanti raccontarmi tutto quello che gli passa per la testa, senza preoccuparsi di niente altro.
Ma l’ipotesi che a me non freghi nulla dei tuoi problemi ti preoccupa? Io sono venuto qui per godermi una serata in allegria e non per sentire i problemi altrui…
Probabilmente questo frustrato Caposala si trova in un periodo buio, ma un cliente è certamente l’ultima persona a cui confidarlo.

Quando facevo l’animatore nei villaggi turistici, mi hanno sempre detto una sola cosa: “mai lamentarsi con i clienti!”
Questo perché chi si trova in vacanza, così come io al ristorante, è lì per divertirsi! E certamente non può provare interesse verso i problemi di chi dovrebbe rendere la permanenza più gradevole. Il turista o l’avventore del ristorante, si concede uno stacco più o meno consistente proprio per dimenticarsi dei suoi problemi. E dunque perché, caro il mio Caposala, caricarlo con i tuoi?
Ma soprattutto, come considerazione generale,  non si può mai sapere chi sta ascoltando.
Nell’aneddoto che ti ho raccontato, io ero un cliente qualsiasi, ma sarei potuto essere anche un responsabile della catena del ristorante o della catena alberghiera o un responsabile della qualità del tuo negozio o della tua azienda.
Capisco che trovare un alleato, uno psicologo sia edificante; ma non cercarlo tra i tuoi clienti!
Quindi, in definitiva: mai lamentarsi, a maggior ragione mai lamentarsi con un tuo cliente!

Fabrizio Musso

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